10 dicembre: sciopero della scuola
Unire le lotte dei lavoratori della scuola, degli studenti, degli operai!
Il volantino diffuso dal Pdac alle manifestazioni dello sciopero
Il governo Draghi a settembre ha riaperto le scuole di ogni ordine grado millantando una presunta sicurezza: sicurezza non è stata accompagnata da nessun investimento economico. Gli istituti scolastici hanno riaperto nelle stesse condizioni in cui da anni versano, talvolta in condizioni peggiori: edifici vecchi e fatiscenti, aule piccole, classi pollaio, tetti che crollano, finestre che non si aprono, attrezzature sempre più logore e inefficienti. Per non parlare del trasporto pubblico: autobus, metropolitane e treni sono stati rimessi in viaggio strapieni, senza controlli e senza distanziamenti. La recente estensione dell’obbligo del green pass a bus e metropolitane non cambierà le cose: come già avviene sui treni, anche su bus e metropolitane non ci sarà personale in grado di effettuare i controlli. Quest’anno è stato persino reso facoltativo l’obbligo di distanziamento in classe.
Altro che sicurezza: le scuole italiane sono luoghi pericolosi! Sono ormai tantissime le classi in quarantena (spesso con decine di contagiati per classe). Di fronte all’aumento di casi nelle scuole, il governo ha pensato bene di provvedere… allentando ulteriormente le già scarse misure di sicurezza: ora servono ben tre (!) casi Covid in classe per prendere misure cautelative degne di questo nome.
In questo quadro, appare provocatoria la decisione del governo di imporre l’obbligo vaccinale al personale scolastico, già vaccinato al 95%. Come negli altri ambiti lavorativi, governo e Confindustria cercano di scaricare le responsabilità della pandemia sui proletari. Dopo aver mandato a contagiarsi e a morire decine di migliaia di operai per mantenere aperte le fabbriche anche in zona rossa, oggi i padroni hanno pure il coraggio di scaricare sui lavoratori le responsabilità del disastro sanitario. Bisogna respingere la retorica che vuole scaricare sui singoli individui le responsabilità della pandemia: il vero responsabile è il governo Draghi, con le sue politiche scellerate a difesa del profitto di pochi miliardari!
Positivamente, nelle ultime settimane si sono moltiplicate le proteste degli studenti e dei lavoratori della scuola. Decine di istituti scolastici – da Roma a Milano, da Firenze a Torino – sono stati occupati dagli studenti, che hanno organizzato partecipate assemblee, invitando gli operai a raccontare le loro esperienze di lotta (dagli operai della Gkn a Firenze ai lavoratori di Alitalia a Roma). Gli studenti hanno anche dato vita a partecipati scioperi in occasione delle giornate del climatestrike. Oggi 10 dicembre sono invece scesi in sciopero i lavoratori della scuola: uno sciopero importante che però le direzioni di Cgil e Uil hanno voluto tenere separato dallo sciopero generale delle altre categorie lavorative.
È sempre più urgente unire in un’unica azione radicale e di massa le proteste degli studenti, dei lavoratori della scuola e degli operai: solo così si potranno creare le premesse per un’azione incisiva. Non basta lo sciopero di un giorno: costruiamo un’azione di lotta prolungata fino a cacciare il governo Draghi e costruire un’alternativa di sistema!