Partito di Alternativa Comunista

Sull’uscita di alcuni militanti verso un progetto riformista

Sull’uscita di alcuni militanti verso un progetto riformista
 
 
  (con una ultim'ora...)

 
Un piccolo gruppo di militanti del Pdac, diretti da Michele Rizzi, ha cospirato per alcuni mesi nell'ombra allo scopo di costituire una frazione segreta all’interno del Partito.  Al V Congresso, appena svoltosi, non hanno presentato alcun testo alternativo e hanno disertato l’assise, votando poche settimane prima a favore di tutti i testi congressuali. Nel frattempo la loro manovra è stata scoperta e questi, appena resisi conto del fatto che la maggioranza schiacciante dei militanti del Pdac non era interessata al loro progetto, si sono visti costretti a scoprire le carte e ad annunciare pubblicamente il lancio di una "casa comune della sinistra”, cioè l'ennesimo progetto riformista con velleità elettoralistiche, privo di riferimenti al marxismo rivoluzionario e all'Internazionale.
Il Pdac, a differenza di quanto scrivono costoro, continua la sua battaglia per costruire quel partito operaio, marxista rivoluzionario e militante con influenza di massa che ancora manca e urgentemente serve per un progetto rivoluzionario e che sia componente organica di un partito internazionale. Progetto che condividiamo con i militanti di decine di sezioni della Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale in tutto il mondo.
Non risponderemo a sterili polemiche e inutili calunnie, perché siamo impegnati in un lavoro più serio e importante insieme a tanti nuovi compagni, avanguardie di lotta che anche nell'ultima fase sono arrivati a rafforzare il nostro partito: la costruzione del partito rivoluzionario delle classi oppresse.
 
Il Comitato centrale del Pdac
 
 Ultim'ora

Circolano delle "lettere aperte" di presunti "militanti che escono dal Pdac" nelle due regioni dove si era costituito questo gruppo (in Puglia essenzialmente, più qualche siciliano).
I testi, farneticanti e pieni di calunnie (alcune talmente grossolane da risultare ridicole), non meritano nemmeno una riga di risposta.
Degno di segnalazione è però il fatto che si tratta persino di firme fasulle. Diversi dei firmatari di questi testi (peraltro pochi, una quindicina in tutto tra Puglia e Sicilia), che pure dichiarano di "uscire" dal Pdac, non erano militanti del Pdac: alcuni di loro si erano allontanati da tempo (in qualche caso da anni) dal partito, altri erano semplici simpatizzanti, qualcuno non ha mai avuto nessun tipo di affiliazione al Pdac: né militante né simpatizzante.
Ci sembra che questi fatti si commentino da soli. Davvero non abbiamo perso nulla con l'uscita di gente che usa simili mezzi, calunnie e manovre da corridoio.


 

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