Mentre Veltroni cerca di contendere a
Berlusconi lo scettro di leader di un partito azienda candidando i peggiori
tirapiedi del capitalismo italiano - dall'ex presidente dei giovani di
Confindustria Colaninno al generale Del Vecchio, dal presidente di
Federmeccanica Calearo a Pietro Ichino - Rifondazione comunista, dopo due anni
di sostegno incondizionato alle manovre padronali e guerrafondaie del governo
Prodi, raccoglie i cocci del mancato accordo elettorale col Pd. Veltroni, per
guadagnare fette di elettorato di centro, ha preferito scaricare la Sinistra
Arcobaleno (il blocco elettorale tra Prc, PdcI, Verdi e Sd): a nulla sono valsi
i disperati appelli di Giordano e degli altri segretari dei partiti confluiti
nell'Arcobaleno, disposti a tutto pur di mantenere viva la prospettiva di una
nuova alleanza di governo.
La subalternità della Sinistra, la necessità
del partito comunista
di
Antonino Marceca
Il quadro delle forze politiche in questa
vigilia elettorale presenta una evidente semplificazione, soprattutto nello
schieramento borghese dove il Pd e il Pdl si disputano la rappresentanza delle
diverse frazioni della classe dominante, mentre il centro cattolico (Udc)
presenta una chiara difficoltà a emergere nella polarizzazione in atto.
Costruiamo un fronte
unitario per il No nelle fabbriche e negli uffici
Il nostro giudizio sul contratto è negativo:
un gran passo indietro per i lavoratori. Subito dopo la firma di Fiom, Fim e
Uilm, gli esponenti di Confindustria e del governo hanno espresso soddisfazione
per l’accordo che accoglie lo scambio tra “salario e produttività”, con la messa
in soffitta del Contratto nazionale (Ccnl) e il rilancio del tavolo per la
riforma del modello contrattuale.
Appello
pubblico del Partito di Alternativa Comunista a Turigliatto e Cannavò perché
presentino un emendamento per l'abbassamento del numero minimo di firme
necessarie per presentare le liste alle elezioni
Mentre
i nostri militanti, con sforzo generosissimo, stanno raccogliendo le firme
necessarie per la presentazione delle liste - uno sforzo titanico, dato che servono
più di 2000 firme autenticate per ogni circoscrizione elettorale - apprendiamo
che il Parlamento ha approvato un emendamento, presentato da Cannavò (Sinistra
Critica), relativo al numero minimo di parlamentari necessari per la
presentazione delle liste in tutte le circoscrizioni senza la necessità di raccogliere le firme.
E’ trascorso ormai un anno dall’imponente manifestazione del 17 febbraio 2007 che ha portato a Vicenza circa 200 mila manifestanti contro la costruzione di una nuova base militare e contro la guerra, e sono trascorsi due mesi dall’altra importante manifestazione, quella che il 15 dicembre ha visto sfilare almeno 30 mila persone.
DIFENDIAMO LA FALCEMARTELLO, SIMBOLO
DEI LAVORATORI
SOSTENIAMO CANDIDATI OPERAI, GIOVANI, PRECARI,
DONNE
Appello del
Comitato Centrale del Partito di Alternativa Comunista
Il Partito di Alternativa Comunista è impegnato fin dalla sua nascita (gennaio
2007) in ogni lotta dei lavoratori, dei giovani, delle donne, degli immigrati: è
nelle lotte di opposizione, noi pensiamo, che sta il baricentro dello scontro di
classe. Da rivoluzionari concepiamo le elezioni come un momento secondario dello
scontro di classe, che i comunisti possono utilizzare come tribuna di propaganda
per la presentazione di un programma di classe. Con questo intento abbiamo
definito la nostra linea anche rispetto alle prossime elezioni del 13
aprile.
Nelle scorse settimane abbiamo avanzato la proposta di
formare una lista unitaria della sinistra che rivendica una collocazione
all'opposizione, cioè delle organizzazioni a sinistra della "cosa rossa"
governista; pur nel rispetto delle reciproche (e certo non secondarie)
differenze. Dobbiamo registrare la risposta negativa delle altre due
organizzazioni nate in questi mesi, come noi, da scissioni di Rifondazione,
Sinistra Critica e Pcl. Entrambe, pur non avendo un'autosufficienza elettorale
(tra l'altro la legge elettorale impone una difficilissima raccolta di migliaia
di firme in poche settimane), con atteggiamento settario propongono a tutti gli
altri di presentarsi sotto le loro bandiere, rifiutando il confronto in vista di
un possibile blocco elettorale. Lo ha fatto il Pcl, proclamando da subito che
"correrà da solo"; seguito da Sinistra Critica che ha definito come "proposta
unitaria" quella di presentare una lista che si dovrebbe chiamare appunto
Sinistra Critica. Loro è dunque la responsabilità della frammentazione.
Come Partito di Alternativa Comunista, preso atto del rifiuto
di una proposta unitaria, decidiamo dunque di presentare la lista del partito in
tutte le circoscrizioni in cui ciò sarà possibile, come strumento per
propagandare un programma rivoluzionario incentrato sulla necessità di
rilanciare le lotte di opposizione di classe contro i governi dei due poli
dell'alternanza borghese, centrodestra e centrosinistra. Occorre costruire,
nelle fabbriche e nelle piazze, un largo fronte di lotta per difendere i
lavoratori dagli attacchi padronali, per rivendicare i diritti delle donne
contro le ingerenze del Vaticano, per respingere la recrudescenza razzista. La
nostra lotta è per un'alternativa di sistema, cioè per la prospettiva di un
governo dei lavoratori per i lavoratori.
Facciamo dunque appello a tutti i militanti e simpatizzanti
del Pdac, a tutti i compagni e le compagne che, pur non militando nel nostro
partito, condividono questa esigenza di lotta e la necessità di impegnarsi in
questra prospettiva, perché sostengano la lista del PdAC, attivandosi con
urgenza nelle prossime ore, in primo luogo per superare lo scoglio imposto dalla
legge anti-democratica, raccogliendo le firme necessarie nei luoghi di lavoro e
nelle piazze. E' questo il primo passo prima di sviluppare, nel mese seguente,
un'ampia campagna di propaganda che avanzi una risposta operaia e rivoluzionaria
alla crisi politica ed economica di questo sistema sociale, il capitalismo,
capace di offrire solo guerre, miseria e disoccupazione.
La sinistra governista (Prc, Verdi, Pdci, Sd) ha fallito,
promettendo "grandi svolte riformatrici" e sostenendo, invece, i sacrifici e le
controriforme dettati dalla Confindustria e dai banchieri e predisponendosi oggi
a costruire un nuovo partito socialdemocratico (La Sinistra Arcobaleno) che si
candida a governare insieme al nuovo partito sostenuto dalla grande borghesia,
il Partito Democratico. Non causalmente, la Sinistra arcobaleno nasce rimuovendo
dalla sua simbologia la falce e martello, da secoli simbolo delle lotte dei
lavoratori contro la borghesia. Bisogna ripartire dalle lotte, rifondare
l'opposizione dei lavoratori, costruire un programma comunista e rivoluzionario,
che si presenti alle elezioni sotto il simbolo delle lotte operaie, la falce e
martello.
Risponderemo agli attacchi dei padroni ai lavoratori, alle leggi
precarizzanti e razziste, alle politiche di guerra di entrambi gli schieramenti,
alla messa in discussione del diritto di aborto e alle ingerenze del Vaticano
presentando candidati operai, giovani, precari, donne. La nostra candidata alla
presidenza è Fabiana Stefanoni, donna, giovane, lavoratrice precaria,
coordinatrice nazionale del Comitato "vialetruppe" (che negli scorsi mesi ha
raccolto decina di migliaia di firme nel quadro di una campagna europea per il
ritiro delle truppe da tutti gli scenari di guerra).
Fabiana Stefanoni, candidata presidente
di Alternativa Comunista alle elezioni
RENDIAMO
VISIBILE L'OPPOSIZIONE DI CLASSE ANCHE IN CAMPAGNA ELETTORALE
DIFENDIAMO
LA FALCEMARTELLO,
SIMBOLO
DEI LAVORATORI
odg del
Comitato Centrale PdAC 11 febbraio 2008
1. Dopo
due anni di politiche di guerra sociale contro gli operai, i disoccupati, gli
immigrati, dopo due anni guerra militare contro i popoli oppressi, il governo
Prodi è caduto per uno scontro tutto interno al "pollaio del
parlamentarismo borghese".
(e da un possibile blocco elettorale a
sinistra della "cosa rossa" governista)
di Francesco
Ricci
Mentre scriviamo queste righe non è ancora certo l'esito
della crisi, anche se ormai pare largamente probabile un ritorno a breve alle
urne. In ogni caso, gli esiti possibili (governo pre-elettorale o elezioni a
breve) non cambieranno la sostanza delle cose dal punto di vista delle classi
subalterne. Proviamo allora qui a riassumere il nostro punto di vista (già
sviluppato in due dichiarazioni del nostro Comitato Centrale pubblicate sul
nostro sito web), anche precisando quella proposta elettorale, da noi avanzata
nei giorni scorsi, che è stata sintetizzata giornalisticamente da alcuni organi
di stampa (Repubblica).
[Il PdAC, Sezione di Roma, che sta partecipando al
presidio permanente davanti alla Basilica di San Giovanni in Laterano,
condivide questo appello lanciato dal Comitato Immigrati in Italia e partecipa
e promuove l'iniziativa.]
Nel
mese di luglio del 2007 imponenti alluvioni hanno colpito il Bangladesh e nel
mese di novembre un nuovo ciclone ha aggravato le già difficili condizioni di
vita della popolazione e provocando più di 30.000 morti, con 8 milioni di
persone senza tetto, senza cibo, senza medicinali e senza generi di prima
necessità. Sono
migliaia i lavoratori del Bangladesh che si trovano in Italia alla ricerca di
un lavoro per vivere in migliori condizioni. Infatti, oltre alla catastrofe
subita per il passaggio del ciclone, il Bangladesh "subisce" un'altra
"calamità", ma questa volta di natura politica: da oltre un anno non
c'è in quel Paese un governo democraticamente eletto ed è vietata ogni attività
politica che vada contro gli interessi dello stesso.