Con la Resistenza palestinese!
Sciopero generale prolungato contro Meloni!
Volantino per le giornate del 3 e 4 ottobre
Oggi siamo in piazza per sostenere i palestinesi di Gaza e della Cisgiordania. Siamo qui in solidarietà con il coraggioso gesto della Global Sumud Flotilla. Ma siamo in piazza soprattutto per sostenere la Resistenza palestinese che da decenni lotta ad armi impari. Quella Resistenza, attaccata e calunniata, che il 7 ottobre 2023 è stata protagonista di una giornata storica per le lotte di liberazione: la rottura della gabbia di Gaza che ha innescato un movimento di massa internazionale. Quella Resistenza di cui in tanti tacciono ma che continua eroicamente a sferrare colpi contro quella base militare dell'imperialismo che chiamano «Israele».
Il criminale «piano di pace» di Trump è un ultimatum ai palestinesi: o rinunciano a lottare o i sionisti saranno giustificati nel continuare indisturbati il genocidio, che ha come scopo cacciare i palestinesi da tutta la loro terra, inclusi quei due pezzetti (la Striscia di Gaza e la Cisgiordania) che avrebbero dovuto «amministrare» secondo il precedente ignobile «piano di pace» (Oslo '93-'95) accettato anche da gran parte della sinistra riformista che ancora ha il coraggio di parlare di «due Stati» in cui possano convivere oppressi e oppressori. Ora, di fronte all'incapacità del suo agente sionista di domare la Resistenza, Trump vuole inviare altre truppe a difesa di un governo fantoccio. Una trappola per completare, dopo aver disarmato la Resistenza, l'espansione dell'entità razzista ed estendere il controllo anche nei Paesi limitrofi. Questo piano criminale ha avuto il via libera di tutti i governi imperialisti (inclusi quelli che fingevano di «riconoscere la Palestina» per placare le piazze; o quei Brics a guida cinese che alcuni indicano come una «alternativa»). L'obiettivo di tutti gli imperialismi è non solo difendere il loro avamposto in Medio Oriente ma cercare di imbrigliare questo straordinario movimento che fa tremare i loro governi.
Anche in Italia, dopo tante chiacchiere ipocrite, il fronte filo-sionista, da Meloni alla Schlein, si ricompone. Quando gli interessi di classe chiamano, la risposta non si fa attendere. Pd e M5s fanno qualche acrobazia linguistica per non rompere con le esigenze dell'imperialismo rappresentate dal «piano di pace» e al contempo non pagarne il costo in termini di consenso.
Ma il vento è cambiato. Lo sciopero del 22 settembre indetto dal sindacalismo di base ha aperto una nuova stagione, costringendo persino Landini e la burocrazia sindacale ad associarsi allo sciopero del 3 e a partecipare alla manifestazione del 4 ottobre. Ora soprattutto è sceso in campo, a fianco dei giovani, il movimento operaio. Cambiano le possibilità e i compiti.
Dopo oggi è necessario non fermarsi. Abbiamo la forza per costruire un grande sciopero generale unitario prolungato a sostegno della Resistenza palestinese, per la cacciata dei sionisti da tutta la Palestina (non solo da Gaza e Cisgiordania), per uno Stato palestinese che consenta il ritorno di milioni di profughi e riconosca pieni diritti a una minoranza ebraica anti-sionista, come parte di una federazione socialista del Medio Oriente. Questo risultato non arriverà mai dai "piani di pace" o dalla diplomazia dell'imperialismo. Potrà essere raggiunto solo dalla Resistenza palestinese che, per vincere, ha bisogno del movimento di solidarietà internazionale. La Resistenza palestinese e i lavoratori e i giovani di tutto il mondo hanno un comune nemico: il sistema capitalista. Ogni passo avanti della Resistenza è un passo avanti di tutti!
W la Resistenza! Palestina libera dal fiume al mare! Via i sionisti dalla Palestina!
Per una federazione socialista del Medio oriente!
Costruiamo l'Internazionale necessaria per unire le lotte contro questo sistema barbaro!