Libertà per gli attivisti No Tav arrestati!
Le lotte non si "arrestano"!
La campagna di repressione scatenata dal Governo Monti che ha portato
all'arresto di 26 attivisti no Tav in tutt'Italia, con perquisizioni a
tappeto, denunce a piede libero ed altrettanti obblighi di dimora è un
attacco diretto e vergognoso alla lotta di un movimento che da anni
sta combattendo strenuamente contro una bomba ecologica che sta
distruggendo un'intera valle. Come il pestaggio dei pescatori che
manifestavano a Roma, gli arresti dei militanti del centro sociale
Guernica a Modena, l'ondata repressiva scatenata contro i militanti
No Tav dimostra ancora una volta come non ci siano governi capitalisti
buoni, nè di centrodestra, nè di centrosinistra e nè di
centrosinistra-destra come il governo Monti. Per loro ogni movimento di
opposizione alla crisi capitalista, agli scempi ambientali come nella
Val di Susa o a licenziamenti e precarietà nel mondo del lavoro, devono
essere combattuti senza mezzi termini attraverso le forze di repressione
poliziesche e giudiziarie. Governo e polizia alle lotte rispondono con
gli arresti. Sappiano, invece, che le lotte, nè adesso, nè mai, si
possono "arrestare". Per questo, il Partito di Alternativa comunista
chiede l'immediata scarcerazione dei compagni del movimento No Tav
arrestati, condanna l'ondata repressiva scatenata in queste ore e sarà,
come sempre, parte integrante del Movimento No Tav che in questi giorni
manifesterà in tutt'Italia contro l'attacco poliziesco scatenato dal
Governo Monti e dai suoi sgherri polizieschi e giudiziari.
Partito di Alternativa comunista