IL VENDOLISMO: UNA NUOVA FORMA DI ILLUSIONISMO
di Francesco Carbonara (*)
In un'epoca dove il sistema capitalista sta mostrando in modo clamoroso le sue contraddizioni provocando guerre, catastrofi ambientali, disoccupazione, crescita dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, l'unica classe in grado di contrastare efficacemente questo sistema, la classe operaia, è stata per lungo tempo assopita, stretta in un immobilismo causato dall'assenza della coscienza di classe.
Negli ultimi decenni i proletari sono stati “addormentati” e resi innocui dai mezzi cospicui posseduti dai capitalisti che sembrano essere stati in grado di comprarsi le loro coscienze.
Dove non sono riusciti i media e gli altri mezzi a disposizione del capitale, si sono fatti largo i partiti governisti della “pseudo-sinistra” che, anziché organizzare le masse contro questo sistema capitalista cannibalesco, le hanno addomesticate a vantaggio dei poteri forti.
Un esempio concreto, si può esaminare in Puglia attraverso il “fenomeno Vendola”.
Il trucchetto di queste forze filo-borghesi è sempre lo stesso: è indubbio che la vittoria del presidente pugliese sia stata conquistata sfruttando la speranza popolare in un cambiamento radicale. In Vendola, s’è concentrata l’aspettativa di una sterzata vigorosa rispetto alle modalità di un ceto politico chiuso nelle stanze del potere e indifferente alle sofferenze delle masse.
Su questa speranza si è basata sostanzialmente la campagna elettorale di “Vendola il poeta”, ma il presidente non risponde oggi e non ha risposto negli anni del primo mandato a questa aspettativa: nemmeno lontanamente. Le uniche esigenze che si pone sono quelle del grande capitale e dei suoi profitti.
Possiamo trovarne conferma nei soldi regalati alla scuola privata e nel malaffare della sanità, ma persino nel suo assenso alla volontà di intitolare il nuovo aeroporto di Bari a “Giovanni Paolo II” o negli omaggi sperticati al nuovo papa Ratzinger, che la dicono lunga sul messaggio di rassicurazione ecumenica.
È indecente, oltre che immorale, dichiararsi paladino della giustizia sociale nell’ambito della precarietà dopo che si è votato in parlamento il pacchetto Treu. È scandaloso dichiararsi dalla parte dei lavoratori ed essere contemporaneamente parte integrante di un partito che scippa loro il Tfr tramite una manovra parlamentare passata quasi inosservata, con l’assenso dei sindacati. Inverecondo è inoltre dichiararsi pacifista ma nello stesso tempo far parte di una coalizione che rifinanzia le missioni di guerra in Afganistan, Libano, Kosovo,
Insomma, alle masse non restano che le briciole (quando ci sono).
Per questo noi del Pdac portiamo avanti un progetto rivoluzionario per ribaltare il sistema capitalistico, padre di tutti i mali.
Il nostro compito è di unire le masse nell’estendere e radicalizzare la lotta per rivendicare ciò che c’è dovuto: a partire da forti aumenti salariali e reintroduzione della scala mobile, abolizione d’ogni forma di precariato, diritto alla casa, estensione di tutti i diritti sociali agli immigrati, riaffermazione del centralismo del pubblico in tutti i settori (scuola, sanità, casa, ecc.), stop ai licenziamenti, le ristrutturazioni aziendali devono essere pagate dai padroni ridistribuendo i loro maxi-profitti, occupazione e gestione operaia delle fabbriche che chiudono e licenziano, no ai finanziamenti pubblici alle banche dei capitalisti.
La crisi capitalistica potrà fare risvegliare la coscienza dei lavoratori, i comunisti hanno il compito storico di costruire l’organizzazione che serve, cioè un partito rivoluzionario, per far tremare la terra sotto i piedi di tutti i governi borghesi.
Governi borghesi di cui anche Vendola è un esponente, un esponente e un leader che rischierà di essere travolto dalle stesse speranze che egli stesso ha contribuito a stimolare.
(*) neoiscritto al Pdac (durante la campagna per le regionali), Sezione di Bari.