Vicenza: la lotta dei lavoratori comunali
Provvedimenti disciplinari contro i lavoratori
Intervista a Maria Teresa Turetta
a cura del Pdac di
Vicenza
Incontriamo Maria
Teresa Turetta, componente della segreteria provinciale del sindacato Cub
(Confederazione unitaria di base), lavoratrice e componente della Rsu
(Rappresentanze sindacali unitarie) del Comune di Vicenza.
A Vicenza, città
guidata dall’amministrazione del sindaco Achille Variati del Pd, dodici
dipendenti comunali sono stati colpiti da avvisi di procedimenti disciplinari
che arrivano a minacciare il licenziamento. Puoi spiegare cosa sta
accadendo?
Turetta: Il Comune di Vicenza ha avviato,
nello scorso mese d’ottobre, il nuovo programma di visualizzazione on
line delle valutazioni individuali, attribuite ai dipendenti comunali, da
ciascun dirigente. E’ successo che alcuni dipendenti, andando alla ricerca della
propria valutazione, pur entrando con le proprie credenziali, siano incappati,
cliccando una semplice icona denominata “storico”, nel documento che esponeva le
valutazioni di tutto il personale. La visualizzazione di questo documento ha
scatenato una reazione forte del personale perché ha palesato tutte le
differenze valutative tra settore e settore. Ci sono stati, infatti, lavoratori
d’alcuni settori che erano stato valutati tutti con voti massimi e lavoratori
d’altri settori, invece, che non raggiungevano la sufficienza. Questa diversità
di trattamento, che alla fine si tramuta anche in un diverso salario accessorio,
ha provocato l’indignazione di molti lavoratori che hanno preso in mano carta e
penna sottoscrivendo varie lettere di protesta indirizzate al Sindaco e alla
Dirigenza.
Nel frattempo è emerso che il documento che esponeva le
valutazioni di tutti i dipendenti non doveva essere visto da tutti, ma solo dai
dirigenti. Il programma, acquistato da una ditta privata, infatti, era stato
progettato e installato male, nonostante fosse costato circa 100 mila euro.
L’Amministrazione comunale allora, come il “re nudo”, ha tentano di recuperare
il bandolo della matassa, presentando alla Procura una denuncia contro “ignoti”
perché, secondo l’Amministrazione, chi ha visto il documento e lo ha divulgato
ai colleghi ha violato la privacy, e quindi ha commesso un reato. Sulla
base di queste accuse sono state trasmesse, prima delle festività natalizie, una
dozzina di raccomandate, con avvisi di procedimento disciplinare, quasi tutte
destinate a personale che non lavora abitualmente con i computer ossia bidelle,
cuoche, educatrici, insegnanti, uscieri ecc. Insomma, la super dirigenza del
Comune, vistasi scoperta, ha scatenato la rappresaglia contro i dipendenti per
nascondere invero la sua gravissima responsabilità, in particolare quelle dell’
acquisto di un pacchetto informatico “bacato” .
La Cub è il primo
sindacato per numero di iscritti in Comune di Vicenza, quale è la posizione
della Cub in questa vicenda?
La Cub da sempre è contraria alle
valutazioni dei lavoratori, perché è evidente che non esistono criteri oggettivi
in base ai quali sia possibile valutare un lavoratore. Tutto è affidato alla
soggettività del parere dei dirigenti che nella stragrande maggioranza dei casi
non conoscono nemmeno il lavoratore che dovrebbero valutare, soprattutto nel
caso di lavoratori che operano in sedi distaccate. E’ un meccanismo creato per
dividere i lavoratori, un meccanismo approvato dai sindacati concertativi ma che
la Cub ha sempre criticato. In Comune di Vicenza, ad esempio, tutto il personale
di Polizia Locale, secondo le valutazioni assegnate dal dirigente del settore,
ha prestato un lavoro “eccellente” mentre il dirigente del settore Asili Nido e
Scuole d’infanzia, invece, non ritiene sufficiente il lavoro reso da gran parte
del suo personale, che ogni giorno opera in emergenza, vista la cronica assenza
di sostituzioni, con rapporti bambino-educatore insostenibili. La Cub , quindi,
che è sempre stata contraria a questo tipo di valutazioni, ha colto la
grand’opportunità, offerta dalla visualizzazione di tutte le “pagelline” dei
dipendenti, per scardinare le contraddizioni del nuovo sistema di valutazione e
per denunciarne le iniquità. Della notizia peraltro si è occupata per parecchi
giorni anche la stampa locale.
E gli altri sindacati?
Mi chiedo se esistano “gli altri sindacati”.
In Comune di Vicenza non si sono sentiti, o meglio c’è stata solo una breve
dichiarazione alla stampa del segretario della Uil che incitava
l’Amministrazione ad individuare il responsabile… Qualcuno potrebbe anche
affermare che è facile essere primo sindacato in un Ente quando gli altri non si
fanno mai sentire a tutela dei lavoratori. La Cub in Comune di Vicenza continua
ad aumentare il numero degli iscritti, gli altri sindacati invece continuano a
perdere consenso.
E la
Rsu?
La Rsu è la rappresentanza sindacale eletta
dai lavoratori e quindi è staccata dalle logiche delle singole burocrazie
sindacali. La Rsu ha approvato diverse lettere di protesta e ha promosso alcuni
sit-in in occasione delle prime udienze della commissione disciplinare. Nel
corso del sit-in è stato esposto uno striscione con la scritta “siamo tutti
indagati”, in solidarietà ai colleghi raggiunti dai provvedimenti
disciplinari.
Per il tipo di
contestazione, per un sindacato, intraprendere anche la strada della difesa
legale nei confronti dei lavoratori è stato un passaggio obbligato. Pensi sia
sufficiente? Come intendete procedere se non ci sarà subito
l’archiviazione?
In questo contesto assurdo, e data la
gravità delle accuse mosse ai lavoratori, essendo anche la prima volta che
accade un caso di contestazioni “di massa” come questo, con una denuncia anche
di tipo penale, è stato indispensabile affidarsi ad un legale. Di certo la Cub
ha il compito di creare una nuova coscienza di classe nei lavoratori perché deve
essere chiaro che se la classe lavoratrice si ferma, unita e compatta, in
sciopero, questi abusi non succederanno più. A parte, quindi, l’importanza
dell’azione legale e sindacale, deve essere chiaro ai dipendenti che se non c’è
una ferma protesta dei lavoratori, qualsiasi Amministrazione continuerà a fare
quello che vorrà.
In particolare questa vicenda, se non si chiude subito, è
destinata ad avere un’eco nazionale per i gravi aspetti che chiama in causa, fra
cui, a nostro avviso, lo scandalo del fatto che una colpa che dovrebbe essere
addossata a dirigenti super pagati (parliamo di stipendi dai 120 ai 180 mila
euro l’anno) è invece scaricata sulle spalle di lavoratori di fasce economiche
medio/basse (circa 1.000 euro il mese), e incolpevoli.
Se questa vicenda non
sarà archiviata sarà necessario, per la Cub, fare un appello a livello nazionale
per organizzare una manifestazione nazionale a Vicenza che denunci quanto sta
accadendo. Deve essere chiaro per tutti che questa vicenda non coinvolge solo i
dodici dipendenti accusati, ma tutti noi, e che se l’Amministrazione Variati
potrà scaricare le colpe dei suoi dirigenti sui lavoratori senza che ci sia una
forte reazione, l’arroganza di dirigenti e amministrazioni non conoscerà più
nessun freno.