
I Giovani di Alternativa Comunista si propongono di costruire intorno a sé un nutrito gruppo di giovani rivoluzionari, che si sentono in dovere di lottare ogni giorno per cambiare il mondo e per rovesciare l’attuale sistema capitalista che negli ultimi anni ha dimostrato in modo sempre più evidente il suo fallimento e la sua incapacità nel realizzare gli interessi della stragrande maggioranza della popolazione. Le masse popolari, ed in particolare i giovani insieme alle altre categorie sociali più deboli, non tollerano più un sistema che genera solamente guerra, miseria e sfruttamento e che sta portando tutta l’umanità ad un punto di non ritorno (i casi di Fukushima e dell’incidente nel golfo del Messico, per citare solo gli esempi ancora vivi nella memoria di tutti, dicono tutto). Noi Giovani di Alternativa Comunista vogliamo provare ad offrire perciò un ambito per una militanza reale a tanti giovani che non si riconoscono negli attuali schieramenti riformisti della sinistra italiana (Fed e Sel) che impiegano tutto il loro patrimonio politico nel riprodurre stantie alleanze subalterne al Pd e quindi ai grandi gruppi capitalisti...
Le rivolte in Maghreb e in Medio Oriente così come il movimento spagnolo degli Indignados e le recenti sommosse in Grecia (dov’è ci sono scontri quotidiani tra lavoratori e forze dell’ordine borghese) dimostra come le massi popolari si siano ormai stancate di dover subire una crisi economica pesante e da loro non causata mentre i grandi gruppi capitalistici continuano ad arricchirsi sfruttando la manodopera a basso costo e tagliando i fondi a scuola e sanità. In Egitto, Tunisia e Libia si sono avute vere e proprie rivoluzioni, i rapporti di forza sono stati intaccati radicalmente sebbene non ancora rovesciati, e le masse lavoratrici hanno dimostrato di non temere la reazione di esercito e corpi repressivi, accettando lo scontro diretto e riuscendo molte volte ad avere la meglio. Questi movimenti popolari sono composti e guidati in gran parte da giovani, operai e laureati, per natura più motivati allo scontro per costruirsi un futuro, una famiglia ed un lavoro sicuro. I Giovani di Alternativa Comunista dovranno dunque andare incontro a questa esigenza di cambiamento rivoluzionario che anche in Italia sta emergendo poco a poco, seppure molte volte a livello inconsapevole, come dimostrano le lotte alla Fincantieri e la serie di occupazioni e manifestazioni studentesche che hanno sconvolto gli ultimi mesi dello scorso anno (fino all’incursione degli studenti nel Senato e allo scontro frontale con gli apparati repressivi della polizia per le strade di Roma lo scorso 14 dicembre).
Come organizzazione di partito, trotskista, cioè rivoluzionaria, coopereremo con tutte le forze di giovani studenti e giovani lavoratori che vogliano sinceramente costruire una prospettiva di superamento dell’attuale sistema e ci impegniamo nella costituzione di un fronte realmente di classe che veda la collaborazione e la solidarietà di studenti, operai, precari e immigrati, tutte classi sfruttate e oppresse nell’attuale contesto di rapporti di forza. Nei territori dove siamo già sufficientemente radicati abbiamo già iniziato una fruttuosa collaborazione con comitati locali (a difesa dell’ambiente e dell’acqua pubblica, ad esempio) e con organizzazioni studentesche impegnate nel Movimento contro la Gelmini e a difesa di scuola e università pubbliche.
Continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto in questi anni con il Partito di Alternativa Comunista: assicureremo una presenza assidua nelle lotte, iniziative pubbliche partecipate, banchetti e comizi, con lo scopo di arrivare preparati all’autunno, che sarà sicuramente denso di conflitti a tutti i livelli come fa supporre l’attuale andamento dell’economia in Italia e fuori. Lavoratori e studenti vogliono lottare, vogliono riscattarsi, vogliono riconquistare una dignità calpestata dai continui soprusi del sistema in cui viviamo, e noi offriamo loro l’opportunità di fare tutto questo, in un’organizzazione coerentemente rivoluzionaria che gode anche di un esteso mosaico di relazioni internazionali con i giovani rivoluzionari di altri Paesi, a partire dall'Europa (il PdAC è infatti sezione italiana della Lega Internazionale dei Lavoratori – Quarta Internazionale, che conta decine di partiti in tutto il mondo).