Solidarietà agli operai Fiat di Termini Imerese
che hanno occupato la sede locale
dell'agenzia delle entrate e le banche
Per il dipartimento sindacale PdAC
Massimiliano Dancelli
Lo
scorso mercoledì 9 maggio, al termine di una tesissima assemblea sindacale
promossa da Fim, Fiom e Uilm, relativa al futuro degli oltre 2000 operai dello
stabilimento ex-fiat di Termini Imerese (PA), un gruppo di oltre duecento
operai si è riunito in corteo ed ha deciso di occupare ed impedire i lavori
della locale agenzia delle entrate. In precedenza i lavoratori avevano rimosso
la targa che dedica a Gianni Agnelli il viale che conduce allo stabilimento,
sostituendola con “Viale primo maggio, festa dei lavoratori”. “Hanno tradito i
patti”, “ci hanno preso in giro”, “occuperemo ancora”, gridavano pieni di
rabbia i lavoratori. Essi sono preoccupati per il ritardo, causato da presunte
difficoltà dell'imprenditore Di Risio, del progetto di riconversione
industriale che, con l'insediamento della DR Motors, dovrebbe ridare lavoro a
tutti gli ex-addetti Fiat (esodati esclusi), dopo la chiusura dello
stabilimento nel dicembre scorso.
I
sindacati locali, spinti dagli stessi operai, hanno promesso altre iniziative
di lotta, tra cui l’occupazione di due banche. I lavoratori sono convinti del
fatto che il governo non abbia mantenuto le promesse fatte a fine anno scorso:
basta pensare agli esodati, che in questo caso sono circa seicento. Il Partito
di Alternativa Comunista è vicino ed esprime piena solidarietà ai lavoratori di
Termini per le iniziative di lotta già messe in campo ed esorta gli stessi
lavoratori a proseguire su questa linea, nella convinzione che solo con la
lotta dura si possono difendere quei diritti che ancora ci restano.
Per respingere i licenziamenti serve la lotta dura!
No alla manifestazione farsa di Cgil-Cisl-Uil del 2 giugno!
Serve lo sciopero prolungato per ottenere:
· pensione immediata agli esodati, pari alla retribuzione dell’ultimo salario!
· difesa ed estensione dell'articolo 18!
· ritiro della “riforma” del lavoro e della “riforma” delle pensioni!
· occupazione e gestione operaia delle fabbriche che chiudono e licenziano!